14 settembre 2023

Come sviluppare e configurare i robot RPA per ottimizzare i processi aziendali

L’automazione dei processi aziendali sta prendendo sempre più piede nelle aziende moderne, e una delle tecnologie all’avanguardia in questo campo è l’Automazione dei Processi Robotici, meglio conosciuta come RPA (Robotic Process Automation). Questi “robot” non sono macchine fisiche, ma software capaci di eseguire attività ripetitive che prima erano svolte da esseri umani. Vediamo come sviluppare e configurare questi robot per portare la vostra azienda al prossimo livello di efficienza.

 

Identificazione dei processi adatti all’RPA

Non tutti i processi sono adatti all’automazione, e identificare correttamente quali possono beneficiare dell’RPA è essenziale per garantire il successo di qualsiasi iniziativa in questo ambito.

La prima cosa da considerare quando si cerca di identificare i processi adatti all’RPA è la natura stessa del processo. I candidati ideali per l’automazione RPA sono quelli ripetitivi, basati su regole e con un alto volume di operazioni. Ad esempio, un’attività che richiede decisioni complesse basate su giudizi umani potrebbe non essere adatta, mentre un compito come l’inserimento dati da un modulo all’altro, che non richiede interpretazione o giudizio, potrebbe essere perfetto.

Un altro aspetto importante da considerare è la stabilità del processo. Se un processo cambia frequentemente, potrebbe non essere il candidato ideale per l’RPA, dato che ogni modifica richiederebbe un aggiustamento del robot. In contrasto, processi stabili che rimangono consistenti nel tempo sono generalmente più adatti all’automazione.

La struttura dei dati è un altro fattore cruciale. I robot RPA lavorano al meglio con dati strutturati. Ad esempio, se i dati provengono da moduli standardizzati o formati specifici, l’RPA può facilmente accedervi e manipolarli. Se, tuttavia, i dati sono non strutturati o variabili, potrebbero essere necessarie soluzioni più avanzate o un intervento manuale.

La frequenza e il volume del processo giocano anche un ruolo nell’identificazione. Processi che avvengono raramente potrebbero non giustificare l’investimento iniziale necessario per sviluppare e implementare un robot RPA. D’altra parte, processi ad alto volume che si verificano frequentemente possono offrire un ritorno sull’investimento molto più rapido.

Infine, è vitale considerare l’impatto potenziale sull’esperienza del cliente o del dipendente. Se l’automazione di un processo può migliorare l’efficienza senza compromettere la qualità o l’esperienza dell’utente, allora è un chiaro indicatore che quel processo potrebbe beneficiare dell’RPA.

Gli RPA possono essere integrati in molteplici settori e operazioni aziendali. Ad esempio, possono gestire l’interazione con interfacce web come la navigazione tra pagine, la compilazione di campi di ricerca, l’aggiornamento di registri CRM, la sincronizzazione di dati tra piattaforme diverse, l’analisi di documenti e l’estrazione di informazioni chiave, la gestione di richieste di servizio clienti e molti altri task come l’aggiornamento di dati di un ERP. La versatilità degli RPA li rende adatti a una vasta gamma di compiti che, in precedenza, richiedevano un intervento manuale, garantendo maggiore efficienza e precisione.

In sintesi, l’identificazione dei processi adatti all’RPA richiede una valutazione approfondita delle caratteristiche del processo, della struttura dei dati, della frequenza e del volume, nonché dell’impatto sull’utente finale. Con un’analisi accurata e una chiara comprensione dei benefici potenziali, le aziende possono sfruttare al meglio l’RPA, portando efficienza, precisione e innovazione alle loro operazioni quotidiane.

Poiché la successiva fase di sviluppo dipenderà in gran parte dalla precisione e dalla completezza di quest’analisi, è vitale dedicare il tempo necessario per eseguire questa fase in modo accurato. In generale, la fase di analisi può rappresentare dal 30% al 50% e più dell’intero progetto RPA.

 

Scegliere la piattaforma RPA giusta

La scelta della giusta piattaforma RPA è cruciale per garantire che l’automazione avvenga in modo efficiente e produca risultati tangibili.

Esistono molte soluzioni RPA sul mercato, e la loro diversità può rendere la scelta sfidante. Tuttavia, alcune considerazioni fondamentali possono guidare nella selezione. Primo tra tutti, bisogna valutare le dimensioni e le esigenze dell’azienda. Alcune piattaforme sono ideali per le piccole imprese, offrendo un approccio user-friendly e meno costoso, mentre altre sono progettate per grandi organizzazioni con esigenze complesse, richiedendo una maggiore integrazione di sistema e una scalabilità avanzata.

Un altro aspetto cruciale da considerare è la facilità d’uso. Una piattaforma intuitiva può ridurre notevolmente la curva di apprendimento, permettendo a più membri del team di contribuire allo sviluppo e alla manutenzione dei robot. La compatibilità con i sistemi esistenti nell’azienda è altrettanto essenziale. Una piattaforma RPA che si integra senza problemi con i sistemi in uso può semplificare notevolmente l’implementazione e ridurre i tempi di inattività.

Il costo, ovviamente, è sempre una considerazione. Tuttavia, è importante non basarsi esclusivamente sul prezzo iniziale. Bisogna considerare anche i costi a lungo termine, come quelli di manutenzione, formazione e eventuali aggiornamenti.

Infine, l’aspetto della community e del supporto non dovrebbe essere sottovalutato. Una piattaforma con una comunità attiva e risorse di apprendimento abbondanti può fare la differenza, specialmente quando si incontrano sfide o si ha bisogno di idee innovative.

In conclusione, la scelta della piattaforma RPA giusta è una decisione strategica che può influenzare profondamente l’efficacia dell’automazione in un’azienda. Considerando attentamente le esigenze specifiche dell’organizzazione e confrontando le varie offerte sul mercato, è possibile trovare la soluzione più adatta per portare l’azienda al prossimo livello di efficienza.

 

Design del flusso di lavoro: il cuore dell’automazione

Il design del flusso di lavoro rappresenta il cuore pulsante di qualsiasi processo aziendale che miri all’ottimizzazione. Ogni passaggio, ogni decisione e ogni interazione all’interno di un’organizzazione possono essere influenzati dalla qualità della progettazione del flusso di lavoro.

Il design del flusso di lavoro non è solo una mappatura di come le informazioni o le risorse si muovono attraverso un sistema. Piuttosto, è un esame critico di come un’attività dovrebbe procedere per massimizzare l’efficienza, ridurre gli sprechi e migliorare l’esperienza complessiva di chi interagisce con quel processo, sia che si tratti di clienti, dipendenti o fornitori.

Una progettazione efficace inizia con la comprensione delle esigenze fondamentali dell’organizzazione e delle persone coinvolte. Ciò implica porre domande critiche: Qual è lo scopo del processo? Quali sono gli obiettivi? Chi sono gli stakeholder coinvolti e quali sono le loro esigenze e aspettative? Rispondere a queste domande fornisce una base solida su cui costruire.

Successivamente, la mappatura dettagliata del processo attuale può rivelare aree di inefficienza o conflitto. Questa mappatura dovrebbe considerare ogni singolo passaggio, decisione e interazione. Esaminare il processo da diverse prospettive – quella di un cliente, di un operatore o di un manager,

 

Sviluppo e configurazione

Realizzare una soluzione RPA richiede un’attenzione dettagliata allo sviluppo e alla configurazione di questi robot. Vediamo più da vicino come affrontare questi due aspetti cruciali.

Il processo di sviluppo dei robot RPA inizia con una comprensione chiara del compito o del processo che si desidera automatizzare. Questo significa immergersi profondamente nel flusso di lavoro esistente, capire ogni singola azione, decisione e interazione che attualmente avviene. È fondamentale avere una visione chiara del “prima” per poter progettare efficacemente il “dopo”.

Una volta compreso il processo, si entra nella fase di design del robot. Qui, si utilizza la piattaforma RPA scelta per iniziare a costruire il flusso di lavoro del robot. La maggior parte delle piattaforme moderne offre interfacce intuitive, spesso basate su funzionalità drag-and-drop, che permettono di “disegnare” il percorso che il robot seguirà. Si determinano le azioni, si impostano le decisioni basate su specifici criteri e si integra il robot con le piattaforme e i software con cui dovrà interagire.

Tuttavia, lo sviluppo non si ferma semplicemente alla creazione del flusso di lavoro. Ci sono molte sfumature nel modo in cui un robot interagisce con i sistemi e le piattaforme. Ad esempio, ci possono essere variazioni nel tempo di risposta di un software o nel layout di un’interfaccia utente. Questi dettagli devono essere presi in considerazione e, spesso, richiedono un’attenta configurazione del robot per gestire variazioni e incertezze.

La configurazione, infatti, va ben oltre la semplice definizione di parametri. Si tratta di rendere il robot resiliente e flessibile. Dove c’è incertezza o variabilità nel processo, il robot deve essere configurato per gestirla. Questo potrebbe significare l’impostazione di tempi di attesa variabili, la creazione di percorsi alternativi nel flusso di lavoro o l’integrazione di controlli di errore e meccanismi di ripristino.

Man mano che si procede con lo sviluppo e la configurazione, è inevitabile che emergano sfide e imprevisti. Alcune piattaforme potrebbero non essere completamente compatibili, o potrebbero sorgere problemi nel modo in cui il robot legge e interpreta i dati. In questi casi, la chiave è la sperimentazione, l’adattamento e la continua ottimizzazione.

In conclusione, lo sviluppo e la configurazione di un robot RPA sono passi essenziali nel processo di automazione. Questi passaggi richiedono una profonda comprensione del processo aziendale, una conoscenza solida della piattaforma RPA scelta e una buona dose di creatività e problem solving. Ma quando eseguiti correttamente, possono trasformare un semplice software in un potente strumento di automazione che porta efficienza e precisione ai processi aziendali.

 

Test, ottimizzazione, monitoraggio e manutenzione

l’implementazione di un nuovo processo o di un software non rappresenta il punto finale, ma piuttosto l’inizio di un percorso continuo di miglioramento. Questo percorso si sviluppa attraverso fasi distinte ma interconnesse: test, ottimizzazione, monitoraggio e manutenzione.

Iniziare con un test robusto è fondamentale. Questa fase garantisce che qualsiasi soluzione automatizzata funzioni come previsto in vari scenari. Ma oltre a confermare che le cose funzionino, il test può anche rivelare inefficienze o aree in cui la soluzione potrebbe essere migliorata. È il momento di simulare, sperimentare e, soprattutto, anticipare possibili problemi.

Una volta identificati i punti di debolezza o le inefficienze attraverso i test, entra in gioco l’ottimizzazione. L’obiettivo qui è rifinire la soluzione, eliminando colli di bottiglia, semplificando passaggi complessi e garantendo che il processo o il software siano il più efficiente possibile. L’ottimizzazione è un processo iterativo; man mano che emergono nuovi dati o che l’ambiente aziendale cambia, potrebbero sorgere nuove opportunità per migliorare.

Con il sistema in esecuzione e ottimizzato, il monitoraggio diventa cruciale. Questo implica tenere d’occhio le prestazioni in tempo reale, assicurandosi che tutto funzioni come previsto. Ma il monitoraggio va oltre la semplice osservazione. I dati raccolti durante questa fase forniscono intuizioni preziose che possono guidare futuri sforzi di ottimizzazione.

Infine, c’è la manutenzione. Anche le soluzioni più avanzate richiedono cure regolari per mantenere la loro efficacia. Questo potrebbe significare aggiornamenti software, calibrazioni o perfino una revisione periodica della strategia di automazione in base alle mutevoli esigenze aziendali.

In conclusione, l’automazione non è un “imposta e dimentica”. È un impegno continuo che richiede attenzione e adattamento costanti. Attraverso test rigorosi, ottimizzazione continua, monitoraggio attento e manutenzione regolare, le aziende possono garantire che le loro soluzioni automatizzate non solo soddisfino le esigenze attuali, ma si adattino e prosperino man mano che queste esigenze evolvono.

 

In conclusione, l’implementazione dell’RPA può portare a notevoli risparmi di tempo e costi, riducendo errori e liberando risorse umane per compiti più strategici. Questa trasformazione permette alle aziende di rivoluzionare i propri modi di operare, offrendo servizi più rapidi e precisi ai clienti e creando un ambiente di lavoro in cui gli impiegati possono concentrarsi su attività che generano maggiore valore aggiunto. Tuttavia, come per qualsiasi tecnologia, è fondamentale avvicinarsi all’RPA con una strategia chiara e una comprensione profonda delle proprie esigenze aziendali. Senza una pianificazione adeguata, c’è il rischio di incorrere in incomprensioni o inefficienze che possono erodere i potenziali benefici dell’automazione. Inoltre, mentre l’RPA può semplificare e migliorare molti processi, la sua implementazione richiede una continua manutenzione, adattamento e formazione. Le aziende che riescono ad abbracciare questa tecnologia con prospettiva e preparazione sono quelle che sfrutteranno al meglio i vantaggi offerti dall’RPA, garantendo una crescita sostenibile e un vantaggio competitivo nel mercato odierno.